Il ritorno del saldo primario nei conti italiani
L’Italia registra nuovamente un saldo primario positivo, segnando una tappa importante nella gestione delle finanze pubbliche dopo la crisi scatenata dalla pandemia. I dati diffusi dall’Istat mostrano che il 2024 si è chiuso con un avanzo primario dello 0,4% del PIL, pari a 9,6 miliardi di euro, superando le previsioni ufficiali che stimavano un più modesto 0,1%, corrispondente a 2,2 miliardi.
Questo miglioramento si riflette sui principali indicatori della finanza pubblica italiana. Il deficit si attesta al 3,4% del PIL, inferiore al 3,8% previsto dal governo, mentre il debito scende al 135,3% del PIL, migliorando rispetto alla stima del 135,8% indicata nel Piano di bilancio strutturale.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso soddisfazione per questi risultati, sottolineando però la necessità di concentrarsi sulla crescita economica, considerata una sfida complessa sia per l’Italia che per l’intero continente europeo.
L’incremento delle entrate fiscali
Il miglioramento dei conti pubblici è avvenuto nonostante una crescita del PIL che si è fermata allo 0,7%, inferiore alle previsioni governative dell’1%. La chiave di questo risultato risiede nella solidità delle entrate fiscali, supportate da un mercato del lavoro stabile e da un’occupazione che ha continuato a crescere fino a fine anno, prima di mostrare i primi segnali di rallentamento.
Le uscite, invece, sono risultate più contenute rispetto alle previsioni. In particolare, le nuove misure di sostegno alla povertà, introdotte in sostituzione del reddito di cittadinanza, hanno registrato un impatto finanziario inferiore alle attese. Anche l’attuazione del PNRR ha proceduto più lentamente del previsto, influenzando i saldi di finanza pubblica e contribuendo a spiegare la minore crescita del PIL.
Le prospettive per il 2025
I risultati del 2024 offrono un avvio relativamente più stabile per il 2025, ma il futuro rimane incerto. Le stime indicano che la crescita difficilmente raggiungerà l’1,2% previsto dal governo, con molte proiezioni che suggeriscono un rallentamento ulteriore. Lo stesso ministro Giorgetti ha recentemente dichiarato che le prospettive di crescita in Italia e in Europa restano un’incognita, evidenziando i rischi connessi alla stabilità economica del continente.
Nel corso del 2025, si dovrà monitorare l’evoluzione del quadro macroeconomico, a partire dall’aggiornamento dei conti pubblici di aprile, che offrirà le prime indicazioni sugli effetti della crescita sulla traiettoria del deficit e del debito. La gestione delle risorse europee e la capacità di implementare riforme strutturali saranno determinanti per garantire una ripresa più solida e sostenibile.
Il ruolo della politica fiscale
La sostenibilità dei conti pubblici dipenderà dalle scelte di politica fiscale nei prossimi mesi. Il governo dovrà bilanciare la necessità di sostenere la crescita con l’obbligo di rispettare i vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea, evitando il rischio di una procedura per deficit eccessivo. Le riforme in programma, incluse quelle legate alla revisione del sistema fiscale e al miglior utilizzo dei fondi europei, saranno decisive per garantire un percorso virtuoso.
Le sfide da affrontare sono complesse, ma il ritorno del saldo primario rappresenta un segnale positivo che indica una maggiore stabilità nella gestione delle finanze pubbliche. La capacità di mantenere questa tendenza dipenderà dalla coerenza delle politiche economiche e dalla capacità di adattarsi a un contesto internazionale in continua evoluzione.
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