I funerali di Papa Francesco si svolgeranno sabato 26 aprile 2025 alle ore 10 sul sagrato della Basilica di San Pietro. La liturgia sarà guidata dal cardinale decano Giovanni Battista Re, una figura chiave nella transizione della Chiesa dopo la morte del Pontefice argentino. Dopo la cerimonia funebre, il feretro sarà dapprima portato nella Basilica di San Pietro e successivamente trasferito alla Basilica di Santa Maria Maggiore per la definitiva tumulazione.

Lutto nazionale e presenza istituzionale

Il governo italiano sta valutando di proclamare da tre a cinque giorni di lutto nazionale per rendere omaggio alla figura di Papa Francesco. Una decisione definitiva arriverà dal Consiglio dei Ministri, convocato per discutere il coordinamento dell’evento e la gestione della grande affluenza di fedeli attesa nella Capitale. Sarà Fabio Ciciliano, Capo del Dipartimento della Protezione Civile, a supervisionare tutte le attività relative alla sicurezza e all’organizzazione dell’evento. Questo approccio riflette quanto accaduto nel 2005, in occasione della morte di Papa Giovanni Paolo II.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà presente ai funerali, avendo deciso di annullare una serie di importanti appuntamenti internazionali previsti in Uzbekistan e Kazakistan. Questa scelta sottolinea l’importanza politica e simbolica della figura di Papa Francesco per l’Italia e la comunità internazionale.

Presenze internazionali ai funerali

Numerosi leader mondiali hanno confermato la loro presenza ai funerali del Papa, segno tangibile del prestigio internazionale acquisito da Francesco durante il suo pontificato. Tra le figure più rilevanti vi sono il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. La partecipazione di queste personalità evidenzia il ruolo fondamentale che Francesco ha giocato come voce morale autorevole sulla scena internazionale.

Anche la Cina, tradizionalmente distante dalla Santa Sede, ha espresso cordoglio per la morte del Pontefice. Questo segnale di apertura rivela l’abilità diplomatica di Francesco, che durante il suo pontificato ha lavorato per stabilire nuove forme di dialogo con Pechino.

Momenti commemorativi e preparativi

La prima congregazione generale dei cardinali si è riunita già poche ore dopo la morte del Pontefice, stabilendo il calendario delle cerimonie e dei riti commemorativi. La salma del Papa verrà trasportata dalla Cappella della Domus Sanctæ Marthæ alla Basilica di San Pietro mercoledì 23 aprile alle ore 9, per permettere ai fedeli di porgere l’ultimo saluto. La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

Le prime immagini diffuse della salma mostrano il Papa con indosso la mitra bianca e la casula rossa, simboli della dignità e del martirio spirituale del Pontefice, con un rosario tra le mani. Numerosi fedeli sono già in arrivo a Roma, segno evidente dell’affetto e della stima di cui godeva Francesco nel mondo.

Il messaggio finale del Papa e il suo impatto globale

Papa Francesco aveva recentemente espresso un messaggio profondo e consolante sulla morte, sottolineando che essa non rappresenta la fine, ma un nuovo inizio. Questo concetto è espresso con particolare chiarezza nella prefazione inedita al libro del cardinale Angelo Scola, “Nell’attesa di un nuovo inizio. Riflessioni sulla vecchiaia”, pubblicato proprio in concomitanza con la sua scomparsa. Francesco vedeva la morte come passaggio a una vita eterna che già si manifesta nelle piccole esperienze quotidiane vissute con amore.

L’eredità spirituale e sociale di Francesco

Papa Francesco è stato una figura rivoluzionaria nella storia della Chiesa cattolica, fortemente impegnato nella difesa dei diritti umani, nell’accoglienza ai più vulnerabili e nella promozione di una società più equa e solidale. La sua morte è stata avvertita profondamente non solo dalla comunità cattolica, ma anche da rappresentanti di altre religioni e confessioni, come testimonia il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli. Francesco era infatti riuscito a creare un dialogo fruttuoso anche in contesti particolarmente difficili, come quello mediorientale, esprimendo sempre messaggi di pace e fratellanza.

Reazioni sociali e politiche in Italia e nel mondo

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito Francesco “un punto di riferimento”, esortando a comprenderne appieno la figura, al di là delle ideologie politiche e culturali. Il suo pontificato ha segnato un’epoca di grande apertura sociale e critica nei confronti del capitalismo selvaggio, argomento che ha spesso posto al centro delle sue riflessioni morali e sociali.

La morte del Pontefice ha avuto una grande risonanza sui social media, con particolare evidenza sulle piattaforme cinesi, dove la figura del Papa è diventata il tema più discusso per molte ore consecutive. Tale reazione testimonia il vasto impatto che Francesco ha avuto non solo nel mondo occidentale, ma globalmente, anche in Paesi dove la Chiesa cattolica ha una presenza marginale.

Un futuro dopo Francesco

Ora la Chiesa si prepara a una fase di transizione importante, che inizierà formalmente con le congregazioni generali e culminerà con il conclave per l’elezione del nuovo Papa. Il compito che attende il successore di Francesco sarà particolarmente delicato: mantenere vivo il suo messaggio innovativo, continuando nel solco di una Chiesa aperta, accogliente e impegnata in prima linea nella difesa degli ultimi e della dignità umana.

Francesco lascia quindi un’eredità profonda, che continuerà a influenzare non solo la Chiesa cattolica, ma anche il dibattito pubblico internazionale su temi cruciali come l’ambiente, la pace, la povertà e i diritti umani. Il prossimo Pontefice avrà la responsabilità di raccogliere questa eredità e di guidare la Chiesa verso nuove sfide, ispirandosi ai principi che hanno reso Francesco una figura amata e rispettata in tutto il mondo.